…come scendere in piazza per una qualificazione ai mondiali…

che poi tutta ‘sta gioia degli uni, o degli altri, che mi càpita sempre di leggere e sentire, quando gli uni, o gli altri, vincono una qualche elezione, beh io tutta ‘sta gioia mica l’ho mai capìta.
chè te quando l’italia si qualifica ai mondiali scendi forse in piazza coi bandieroni?
massì vabbè dai, magari t’è andata di sghetto e hai pure battuto i maledetti galletti francofoni e ok, un ombrello appeso al braccio te lo si fa passare volentieri, ma oh!?! te l’hai capito che vincere un’elezione non è mica nè più nè meno di una qualificazione?

guardate, voi che avete vinto, che la poltrona del cittì vale solo finchè si portano a casa i 3 punti. e tutti, gli stessi stronzi che il giorno prima v’hanno portato sugli scudi, vi prenderanno a calcinculo nonappena il giocatore sbagliato deciderà, senza gratitudine per la fiducia accordatagli in misura di milioni di euro, di fare la cosa sbagliata al momento sbagliato.

io, potendo, esulterei a fine legislatura; se e solo se la squadra se lo fosse meritato. e dopo, se pure si perdesse un’amichevole, o pur’anche gli europei, beh chissenefrega: per quattr’anni si è stati campioni in carica e la gente ha goduto e pure i poveracci hanno avuto qualcosa per sorridere un po’

ma oggi no, suvvia, non mi sembra proprio il caso di esultare; sorridere sì ok, ci mancherebbe altro, ma il risultato importante è ancora lontano. in tutto ciò bisogna pure considerare che anche qualora si sconfiggesse il grande Brasile i problemi della squadra non sarebbero risolti tout-court: abbiamo perso la difesa, il campionato è falsato e non è più bello come una volta, a vincere sono sempre i soliti noti, chissà perchè eh? sarà mica colpa dei troppi stranieri che militano nei club? …tsè, ti piacerebbe fosse facile eh?

e forse il problema sta tutto qua: ti piace vincere facile.
uno te l’ha promessa facile e via, per 15 anni gli hai dato carta bianca.
ora t’hanno promesso che col 5-5-5 tutti i problemi saranno risolti e tu ancora a sperare
speri nel mister, speri nel 13 la domenica, speri nel 6 un par de volte a settimana, speri che gratta gratta ci scappa la vacanza, speri che sangennà u’ miracolo o’ fà
speri speri speri ma alla fine del film, l’unica cosa che ti riesce bene, è prendere il mister per un coglione.

 

UPDATE: a questo link su Mamma un buon corollario al mio post

Cose che mi piacciono: ristorante Koko

Domenica scorsa ho provato questo nuovo ristorante Koko, in via Ferrarese 119 a Bologna, attratto dalla tipologia: “Mangia quanto vuoi!”

Il posto è grande, nuovo, pulito e moderno. Alla sera si mangia con 20 euro, bevande escluse. La qualità del cibo mi è sembrata molto buona e tornando a casa non avevo addosso il classico odore da “ristorante cinese”.

In circa un’ora e mezza con quei 20 euro sono riuscito a scofanarmi in rigoroso ordine sparso: sushi, cucina cinese, pizza alta e bassa, salumi, grigliata (il cibo viene cotto al momento presentando il piatto al cuoco), zuppa inglese, tiramisù, torta di mele e un sorbettino per digerire…

Occhio però a non lasciare roba nei piatti, gli sprechi sono infatti giustamente puniti con sovrapprezzi che possono far raddoppiare il costo della serata!

Interessante anche la proposta del pranzo a 10 euro, dove mi dicono esserci minor scelta ma pur sempre onesta.

Il posto meritava una recensione, non foss’altro perchè dopo tutto quel bendiddio, preso da allucinazioni digestive ho dimenticato lì la carta di credito. Me ne sono accorto all’alba di 3 giorni dopo e il cassiere me l’aveva gentilmente conservata. Grazie mr. Koko!

…science, it works!

Dopo averci meditato parecchio, penso di poter finalmente fare outing:

Sono monoteista

E questa mia profonda convinzione deriva da accurate osservazioni e misurazioni scientifiche.

Prove inconfutabili, raccolte in anni di tentativi, mi consentono di formulare la seguente affermazione: esiste 1 solo dio, con un delta d’errore di + o – 1.

…insidiosi meandri delle traduzioni automatiche…

se per esempio, chiudendo una chat, vuoi salutare la tua collega vietnamita con un cortese “arrivederci”
e se per esempio, per sembrare molto gentile, vuoi scriverlo in vietnamita piuttosto che nel solito inglese
potresti quindi chiedere a Google di tradurti un classico “see you soon”,
va a finire che spedisci un “nhìn thấy bạn sớm”

la inconsapevole e inattesa tragedia nasce dal fatto che “nhìn thấy bạn sớm” significa in realtà “ti saccheggerò presto”, in pratica una dichiarazione di guerra

Hẹn gặp lại!

…ascolta il tuo cuore…

Ascolta il tuo cuore!
Senti come fa? Tu-Tumm Tu-Tumm Tu-Tumm…
Il tuo cuore parla in codice Morse!
Dice . _  . _  ._ (etc, volevo mettere i puntini ma poi sai il casino?)
Che significa AAAAAAAAAA…
Cosa vorrà dire? Mah….

Forse è un urlo di agonia. L’agonia di dover stare nel tuo petto a perpetrare la tua inutilità. Un’agonia che avrà termine il giorno che smetterà di battere.

…il paradosso logico della felicità di Achille…

Nella ricerca della felicità, ti dicono, non accontentarti mai, tendi sempre al meglio per te, non sentirti mai arrivato.
Godendo dunque di un traguardo dovrei immediatamente iniziare a preoccuparmi, perchè unico indicatore valido per sapere di essere sulla buona strada è il percepire una mancanza, provare il bisogno di qualcosa d’altro, di qualcosa in più.
Ne consegue, ovviamente, che l’unica via per raggiungere la felicità sia uno stato perenne di ansia, un senso di soffocamento per il limitato presente, intravedendo un futuro radioso costantemente sito all’orizzonte come una crudele Fata Morgana.
In ultima sintesi, per essere felici e realizzarsi pienamente è indispensabile vivere una vita di merda

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