il 12 luglio dell’Anno del Signore 2007, Paihia che ci aveva accolti a secchiate ci ha svegliato con un bel sole che aveva anche voglia di scaldare un po’.
Una rapida scorsa alla guida ci fa decidere che la cosa assolutamente da vedere e’ la cittadina di Russel, poco distante e’ vero, ma se tagliate attraverso la Bay of Islands. Le numerose indicazioni neozelandesi non lasciano dubbi: c’e’ un comodo ferryboat che trasporta di continuo cose, animali e persone da Paihia a Russel e viceversa.
Ma si sa, noi italiani siamo un po’ tirchi e dalla cartina stradale sembra che con una leggera deviazione si possa raggiungere Russel anche via strada. Ed allora via, una controllatina all’equipaggiamento e si parte.
Mezz’ora dopo siamo accostati sul ciglio della strada (questa volta stabile ed in piano) a guardare meglio la cartina.
Come vi dicevo la volta scorsa, ai Kiwi non piace vedere gente ferma, sono sempre indaffarati e devono pensare di conseguenza che se qualcuno e’ fermo a leggere debba avere per forza dei problemi che necessitano di una mano in piu’ per essere risolti. La maggior parte delle volte hanno ragione.
Dunque mentre siamo intenti ad orientare la cartina tenendo presente che il sole qui gira stranamente a Nord, veniamo accostati da un ragazzotto biondo con fuoristrada che ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto, in quanto gli sembriamo “Lost”. Io cerco di spiegargli che non faccio parte del cast del noto telefilm (visto il mio english probabilmente ha capito veramente cosi’) e che stiamo cercando la strada per Russel. Biondino ci dice che e’ facile, basta andare dritti e si arriva al traghetto. Arridaje con sto traghetto! No biondo, secondo me se vado a destra li dovrei arrivare a Russel. Non ho interpretato bene la sua espressione facciale ma ricordo qualche parola come “don’t go to the right! go away for the ferry!”. Visto che la conversazione si svolgeva fra me ed il biondo mentre Fede era chiusa in macchina mi e’ stato piuttosto facile minimizzare al mio ritorno: “non so perche’ ma non vuole che andiamo a destra, credo insista per il traghetto, ma a noi che ce frega?”. Mia moglie ha giustamente supportato il marito nella decisione ed ha anche chiuso il New Zealand Herald che parlava di noiosi danni causati da una delle tempeste piu’ grosse abbattutesi su Aotearoa (la Nuova zelanda in Maori NDR).
Qui serve una digressione; dovete sapere che in NZ, tolta Auckland ed un altro paio di grossi agglomerati urbani, non ci sono poi molte strade e le poche che ci sono sono in genere ben tenute, almeno nell’isola Nord a quanto dicono gli indigeni. Pertanto i laboriosi Kiwi non ci mettono molto a pulire le strade asfaltate dopo una tempesta. Ecco, il problema e’ che sono persone molto pratiche per cui se hanno un ferryboat che unisce due citta’ non e’ che gli freghi molto di asfaltare anche la strada che le unisce. Ed e’ stato per questo che nella mattina del 12 luglio ci siamo trovati in mezzo alla giungla di felci e kauri con una scatola coerana gia’ fortemente provata dal giorno precedente.
La voglia di fare tante bellissime foto al paesaggio selvaggio era forte ma una qualche vocina nella testa insisteva, chissa’ perche’, sul non fermare l’auto. In realta’ una sosta l’abbiamo fatta, ma era per una buona causa: una ruspa stava gentilmente togliendo dalla strada un albero sradicato dal vento. Ad ogni modo in un comodo paio d’ore d’auto siamo arrivati anche a Russel, cittadina storica, pittoresca e dalle gradevoli tinte pastello; un posto eccezionale per sfangare la pensione. Incantati a guardare ogni angolo della cittadina siamo effettivamente rimasti un po’ perplessi nel vedere una FIAT Tipo color canna di fucile parcheggiata di fronte ad un bar, forse il Tauro ci aveva preceduti? Forse non lo sapremo mai, e magari non e’ nemmeno importante.
Terminata la visita, un rapido sguardo fra moglie e marito ha messo in chiaro che saremmo tornati usando il traghetto: tempo totale del ritorno 15 minuti e BEN 6 EURO per 1 auto e 2 persone! An-vedi a seguire i consigli? Grazie al ritorno lampo abbiamo fatto in tempo a vedere ancora un sacco di cose belle a Paihia, spero che le foto che pubblichero’ in futuro rendano piu’ delle parole. Una nota pero’ la merita un particolare con un’ulteriore parentesi; in NZ esistono solo 2 limiti di velocita’ 50 kmh nei centri urbani e 100 kmh fuori, anche nelle poche e gratuite autostrade, che i kiwi chiamano Motorway e sono poi poco piu’ che grosse tangenziali. Il pragmatismo neozelandese e’ tale che vi potrebbe capitare, come e’ successo a noi, di trovare una strada asfaltata che ad un certo punto diventa sterrata, ma li ci sara’ anche un cartello per ricordarvi che ora, visto che e’ finito il centro urbano, potete anche fare i 100 all’ora! Beh insomma, una regola e’ una regola eccheminna.
Buona notte Paihia, domani dopo uova e pancetta dovremmo andare a Wangamata, piuttosto distante e’ vero ma forse con una “leggera” deviazione per vedere il kauri piu’ tosto di sempre… ma se sto scrivendo sapete gia’ che l’abbiamo sfangata anche a ‘sto giro, non sapete come pero’. A presto con nuove avventure ed anche un ford ; – )
Qui Taha’a chiudo.