Il Piano B.

La polizia accorse, chiamata dalla donna che avrebbe dovuto fare le pulizie.
Era piuttosto chiaro perchè non le avesse fatte infine.
L’uomo giaceva steso sul letto, i piedi scalzi verso la porta d’ingresso, la camicia aperta sul petto. La testa, rivolta a guardare la finestra aperta, poggiava su un cuscino un tempo candido, ora più simile alla bandiera del Sol Levante. Gli occhi aperti sembravano apprezzare la vista, molto oltre l’orizzonte.
La mano destra pendeva, riversa oltre il bordo, la pistola, un modello affidabile, ancora appesa alle dita inermi.
Sul comodino, fermato da un posacenere pieno di ordinati mozziconi, si notava il biglietto.
L’ufficiale di polizia lo sfilò con cura e lo lesse:
«Vi ho fregati! Non c’era nessun piano B.»

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